Ma lo sanno i cattolici che debbono votare chi difende i loro valori, ammesso che abbiano coscienza di averne? E poi, c’è qualcuno che lo dice? I partiti ei movimenti parlano di diritti civili e non di diritti sociali. Significa che il dato antropologico completo ed integrale si è ridotto a parlare di gender e di temi etico-politici che capovolgono quel dato antropologico fatto di identità, di appartenenze e di certezze stabili. I valori.
Qual è la posta in gioco?
In tema di diritti civili l’uomo è giudice assoluto della propria identità, giudice della sua vita e della sua morte, radicalmente libero ed incondizionatamente libero. In campo non ci sono principi di responsabilità e di giudizi etici, morali, sociali. Non si parla di doveri. Il progresso delle tecnoscienze diviene totalizzante, dignità e sacralità della persona vengono minate, l’intuizione spirituale ridotta a dato materiale, la società e le sue componenti, compresa quella religiosa, divengono fluide, le mode sono i nuovi idoli, spazio per la famiglia non c’è più, anzi, è concetto della tradizione che va superato.
C’è la convivenza non il matrimonio, c’è il compagno non il marito, ci sono i cani e i gatti non i figli.
Anche queste sono le partite che si giocano in Europa. Lo sappiano i cattolici. Votare partiti e movimenti che abbracciano tesi antropologiche di senso, senso dell’esistenza intendo, è obbligo, servizio e disciplina di sé. E si chiama coerenza, se davvero vogliamo salvare il mondo.
La voce che grida nel deserto? Ho ancora un briciolo di fiducia.
Pasquale Tucciariello
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