“Il treno sferraglia ed è pianto di madri”: così il poeta lucano Michele Lacava impone all’attenzione dei lettori il dramma che stringe la nostra regione e che domanda chiarimenti a chi si è occupato di politica e ne ha gestito le dinamiche amministrative negli ultimi decenni.
Le cronicità della Basilicata sono riassumibili in crollo demografico, desertificazione produttiva, isolamento dei comuni, amministrazione disturbata. Una classe dirigente poco credibile è il contesto in cui si avviluppa la crisi da qualche decennio.
Che fare?
- Diamo risposte alle criticità con politiche capaci di concentrare risorse finanziarie su pochi qualificanti obiettivi, ridimensionando fortemente la spessa assistenziale! Meno bonus (solo per le fasce sociali deboli) più investimenti.
- Regalare soldi con bonus benzina a tutti i patentati e con bonus petrolio o acqua a chi non ne ha necessità, significa non avere idee. Invece vengono sottratte importanti risorse economiche ai grandi investimenti. Sono le opere, realizzate con investimenti mirati, a dare ritorni produttivi. È il lavoro il ritorno produttivo degli investimenti. I bonus sono buoni per prendere voti, non per dare lavoro che produce ricchezza. La classe dirigente lucana negli ultimi decenni è colpevole dei fenomeni di tristezza e di abbandono fin qui segnalati.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e gli introiti da petrolio consentono il salto di qualità della Basilicata, territorio bellissimo tra la fascia metapontina e Matera, Maratea e la Val D’Agri con Potenza, le aree interne ed il Vulture a nord. - Territorio bellissimo, ma abbandonato. Entrare da noi attraverso strade malridotte senza alcun segno di manutenzione e segnaletiche spesso inesistenti e arrugginite sono la vera carta d’identità di chi governa. Eppure il Consorzio di Bonifica costa 40 milioni l’anno con oltre 3mila operai forestali e un centinaio di dipendenti negli uffici, la Provincia consuma risorse ed è presente nei segnali stradali divelti, piegati, rotti, ossidati. È così che la classe dirigente lucana accoglie. Ed è anche così che lascia scappare i nostri giovani senza poterli trattenere attraverso un’offerta credibile, prima fra tutte un territorio accogliente e ben curato. E un’etica che lo accompagni.
Si richiedono misure-choc finora inimmaginabili! Investimenti. - Offerta formativa gratuita per tutti i soggetti impegnati nel lavoro, pubblico e privato. Un piano formativo serio ed efficace, motivante, renderà la pubblica amministrazione efficiente.
- Raddoppio della Potenza- Candela per i collegamenti da e per il nord. Raddoppio della Bradanica per i collegamenti nord con il Vulture e il Materano.
- Strade interne dignitose con personale addetto alla manutenzione (distribuire le 3mila unità lavorative del Consorzio di Bonifica sulle strade).
Ogni lavoro va controllato e verificato. - Aggregazione o Consorzio di comuni (almeno 30 mila abitanti).
- Misure di sostegno produttivo alle piccole e medie imprese per favorire apprendistato professionalizzante e occupazione.
- Funivie del Vulture, tre tronchi: Melfi con Monte Vulture, Atella- Rionero con Monte Vulture, Monticchio con Monte Vulture. E lungo i sette colli sistemare la strada che li attraversa per gite ed escursioni. Tra Basilicata, Puglia e Campania vi sono 10milioni di residenti. Sul Vulture e sui laghi di Monticchio si potrà arrivare in funivia: straordinario. Serve un territorio attrattivo, non repellente.
- Reti ferroviarie. Elettrificazione e miglioramento della Potenza-Foggia. Rendere percorribili i tratti lucani delle ferrovie ofantine: il treno della domenica.
- L’Arpab vigili e controlli le situazioni inquinanti. Vi sono pale eoliche difettate che danneggiano i nostri residenti. Si segnala particolarmente lo scempio di Balvano.
- Sanità Basta con i dirigenti scelti tra Napoli e Roma: un disastro con il Santa Maria delle Grazie per Matera, un disastro con il Crob Irccs di Rionero, che aveva raggiunto l’eccellenza grazie a ottimi dirigenti della zona.
(Altrove le cose non sono andate meglio). Medicina territoriale e ospedali eccellenti e ben amministrati, e un territorio regionale attrattivo perché oculatamente gestito, eviteranno che medici di valore scappino verso altre regioni. - Economia di utilità sociale, economia civile, Terzo settore, reciprocità e sussidiarietà specie in ambito giovanile. Si può gestire l’insieme con ottimi risultati. Perciò servono politici eccellenti per favorire l’eccellenza.
- Rete irrigua e agricoltura. Tutto il territorio lucano sia attraversato da reti per irrigare i campi. E sviluppare il fotovoltaico come fonte di energia non inquinante. Come per l’Italia, che ha bisogno come bene primario di rilanciare l’economia reale rispetto al processo di finanziarizzazione speculativa, così la Basilicata ha bisogni di sviluppare come bene primario l’agricoltura, ma di qualità. Abbiamo privilegiate condizioni geo-climatiche per dono del buon Dio, un ingente patrimonio naturale che si manifesta nei terreni, nelle coltivazioni, nelle acque, nei venti. E nel sole che non ci manda bollette energetiche da pagare. Il sistema produttivo primario torni a funzionare a pieno regime. E non vi saranno treni che vanno, ma treni che vengono.
Ben altro, dunque, rispetto alla kermesse stucchevole di questi mesi in merito ai candidati governatore. Ed è su questi temi, e su tanti altri ancora, che si può sviluppare il dibattito per avvicinare i poteri pubblici ai cittadini. Ma dicano piuttosto cosa vorrebbero fare. E perché non lo hanno fatto finora.